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I due tipi di cucina che devi assolutamente conoscere

cucina open space: la guida completa parte 1

Spesso capita di spendere giornate dedicate alle visite in show-room e in alcuni casi a farsi fare dei progetti per la cucina open-space, sottraendo tanto del tempo libero personale e spendendo i week-end liberi per capirci qualcosa in più sulle cucine.

Ma alla fine non si è completamente soddisfatti della soluzione creata e siccome stiamo investendo nella casa delle cifre importanti vorremmo evitare di spendere 20.000€ o più per qualcosa che non ci soddisfi del tutto.

Quindi bisogna ricominciare da capo il processo in un altro show-room, ma questo capita soprattutto perché ci si è soffermati su un prodotto che non è stato pensato per il progetto che si aveva in mente.

Vedremo tra qualche riga cosa si intende in maniera più pratica.

C’è anche un altro problema collegato a questo aspetto: Oggi si rischia di spendere male i propri risparmi.

Nella grande confusione che c’è in questo settore le aziende prezzano cucine che appartengono ad una categoria allo stesso modo di cucine che appartengono ad altre, che dovrebbero costare di più.

Quindi ancora prima di vedere una cucina dovresti avere un modello di riferimento per capire cosa stai guardando

E nessuno lo spiega per cui è molto facile caderci.

Adesso andiamo a vedere in maniera approfondita un modello che ci permette di interpretare quali sono le tipologie di cucina oggi disponibili in commercio.

cucina moderna

Nel nostro modello vediamo che ci sono 4 direzioni.

Le prime due identificano la categoria vera e propria della cucina, cioè per cosa è stata pensata. In questo caso abbiamo le cucine di progetto e quelle di collezione. Vediamo tra un attimo la differenza

Le altre due riguardano la posizione relativa di un prodotto rispetto all’altro, a prescindere che siano di collezione o di progetto. Quindi ci serve per confrontare all’interno ad esempio della categoria “Cucine di Progetto” quale prodotto preferire rispetto ad un altro e se il prezzo è giusto.

Cucine di Collezione

Cominciamo dalle cucine di collezione.

Immaginiamo per un attimo di voler acquistare una borsa esclusiva, un’icona, e possiamo scegliere tra due modelli.

Uno è di uno stilista affermato, ben riconoscibile.

L’altro ha un prezzo comparabile, ma ha una forma più standard, non ha pubblicazioni su giornali di moda, non c’è uno stilista che l’ha disegnata ma solo il modellista aziendale. Rimane comunque un prodotto di alta qualità.

Posto che vogliamo acquistare un prodotto icona, tra questi due prodotti quale sceglieresti? La risposta è abbastanza scontata, non c’è neanche bisogno che lo scriva.

Nelle cucine e nell’arredo in generale il concetto è molto simile.

La cucina di collezione è la tipologia di prodotto disegnata da nomi importanti del design italiano e internazionale.

Sono delle icone nel mondo del design, come potrebbe esserlo una borsa di Hermes nel settore delle borse.

Tra le tante aziende che propongono questa tipologia di cucina, cosa dovresti sapere prima di scegliere?

È un tema lungo e lo approfondisco in dettaglio nel libro “Cucina Open-Space”, in uscita a fine luglio. In questo articolo possiamo introdurre la differenza principale

cucina moderna

Da un lato c’è la tipologia di produttore “Commerciale”, molto aggressivo commercialmente, che si presenta con un’immagine di cucina molto scenica, senza però apportare significative innovazioni caratterizzanti.

Se ci si informa sui nomi dei designer che le progettano si vede che sono prodotti disegnati dall’R&D aziendale o da qualche professionista sconosciuto all’editoria di settore.

La logica di acquisto della cucina commerciale è quella che trovo più dubbia: da un lato ci sono dei modelli senza un nome importante, dall’altro hanno poche possibilità di modifica, mantenendo i prezzi di un modello icona. È una soluzione ibrida di cui i vantaggi non sono molto chiari.

All’opposto c’è il tipo di azienda “Trend-Setter”, che crea innovazione, investe in soluzioni ingegnose e ingaggia i più importanti nomi del design contemporaneo.

Se le aziende puramente commerciali non sono molto difficili da individuare, non esistono aziende puramente Trend-Setter, ma ci sono produttori che hanno un’offerta più focalizzata su un tipo di modello commerciale o su icone.

Per cui senza le necessarie informazioni è facile cadere nella rete delle aziende commerciali e acquistare una cucina standard ma ben confezionata, al prezzo di un’icona.

E qui la differenza si fa con il supporto di un arredatore esperto che possa dare indicazioni durante la scelta.

Cucine di Progetto

Un capitolo diverso e che diventa sempre più importante è quello della cucina di progetto.

Sempre più importante perché la cucina sta vivendo cambiamenti radicali negli ultimi anni e va velocemente scomparendo la logica del modello, della composizione.

Si sta transitando al concetto di cucina come “piattaforma progettuale”, nelle mani del progettista, per creare un vestito, una decorazione per l’ambiente che però sia anche funzionale. È quello che chiamiamo “cucina di progetto”.

Ma cosa si intende per cucina di progetto? È quella progettata dall’architetto e realizzata dal falegname?

Non proprio.

Anche quella del falegname può rientrare nelle cucine di progetto, ma ha una serie di limiti descritti in questo articolo.

La cucina di progetto rientra nella categoria delle cucine modulari, che oggi hanno raggiunto un rapporto qualità/prezzo e una possibilità di personalizzazione ben più alti rispetto alle realizzazioni artigianali e di falegnameria.

Per cucina di progetto si può intendere una cucina personalizzabile in ogni suo aspetto, dall’ampiezza dei contenitori, alla tipologia di maniglie, al tipo di materiale e colore utilizzabili per ogni parte del progetto, alle forme del piano di lavoro, dei piani snack, delle boiserie…

In pratica si può cambiare tutto.

Proprio per la grande versatilità di questa tipologia di prodotto, che si traduce in un progetto creato appositamente per il proprio ambiente, diventa difficile utilizzarlo, perché si esce fuori dallo schema tradizionale del “visto in esposizione, adattato a casa tua”.

Approfondiremo questo tema nel capitolo 4.

Qui ci soffermiamo sulle particolarità della cucina di progetto e su quali parametri valutare un produttore piuttosto che un altro.

Che caratteristiche deve avere una cucina di progetto?

cucina moderna

Come per le cucine di Collezione, anche quelle di progetto possono essere classificate in due tipologie opposte sulla base di una serie di elementi: quelle “standard” e “di ricerca”.

Al primo estremo ci sono gli “standard”. Sono produttori che hanno a catalogo moduli con larghezza predefinita, le classiche basi-colonne-pensili, i materiali più comuni (vedi capitolo finiture), disponibilità limitata di finiture per gli elementi di dettaglio.

All’estremo opposto c’è la possibilità di personalizzare ogni singolo elemento sia come forma che come materiale.

Si arriva fino alla creazione della “cintura” della cucina, con centinaia di finiture diverse.

Cucina di collezione o di progetto?

Con le informazioni viste fino a questo momento possiamo iniziare a fare qualche ragionamento sulle diverse tipologie di prodotto.

Se siamo alla ricerca di un progetto ricercato e unico, dobbiamo optare per una cucina di ricerca o una trend setter, a seconda di cosa si vuole prediligere tra personalizzazione o riconoscibilità del prodotto.

Da evitare invece quelle commerciali o stadard, che espongono all’errore di acquistare una composizione standard al prezzo di prodotti di ricerca o progettati da nomi importanti.

Analizzando più nel dettaglio le possibilità progettuali, il livello di personalizzazione e il rapporto qualità/prezzo, si ottiene il grafico che segue.

Il grafico suggerisce che per avere una cucina tarato al 100% sul proprio gusto e sulle particolarità dello spazio dove deve essere collocata, è scegliere una cucina di progetto.

Le cucine di progetto hanno anche un rapporto qualità/prezzo superiore rispetto a quelle di collezione, perché ci sono una serie di spese per royalty e comunicazione che non vanno sostenute.

Questo non vuol dire che una cucina di progetto costi meno di una di collezione, la relazione vale a parità di prodotto

Ad esempio se si confrontano due cucine di dimensioni simili, finiture simili, qualità simile, allora la cucina di collezione sarà più costosa di quella di progetto.

Tuttavia se si sceglie una finitura molto particolare ed esclusiva in una cucina di progetto, il prezzo della cucina di progetto può essere anche superiore.

Cucina penisola: 6 progetti originali per il 2019-2020

La cucina penisola è ancora oggi il tipo di cucina utilizzato più frequentemente ed è ideale negli open space in cui si vuole avere una separazione tra l’area di preparazione e quella di pranzo/conversazione.

Con una prima ricerca, sembrerebbe che le cucine con penisola siano tutte molto simili, con una combinazione classica di basi, colonne e pensili squadrati.

In questo articolo invece vedremo dei progetti più innovativi, pensati per l’Open Space e che dunque si integrano meglio con l’ambiente dove sono collocati.

Iniziamo subito

Cucina penisola 1

Il primo progetto è uno dei più scenografici e tra i miei preferiti.

La penisola in se non ha elementi particolari, ma la ricercatezza sta nella cornice, nella modalità con cui l’arredo è stato integrato con l’ambiente.

Il mobile ha lo stecco colore dell’ambiente, con qualche piccola nota diversa.

l’area dei pensili somiglia più ad una vetriva da zona giorno che al classico pensile da cucina, integrato con i contenimenti in vetro inferiori.

Il tutto incornicia una boiserie in legno dalla tonalità rossastra.

cucina penisola

Cucina penisola 2

In questo progetto è stato aggiunto un tavolone in legno ad una comosizione lineare.

Anche se non si potrebbe parlare di una vera e propria penisola, il tavolo agganciato può comunque fungere da piano di appoggio aggiuntivo in fase di preparazione. Decisiva in questo caso è la profondità disponibile.

cucina penisola

Cucina penisola 3

Toni neutri tendenti all’arancione, con una penisola inusuale, che non fuoriesce nella parte terminale della parete delle basi.

Sicuramente è un’alternativa per gli spazi più ampi, a partire dai 70 mq per l’intero Open-Space.

Da notare di questo progetto anche i giochi di luce previsti lungo le mensole.

Cucina penisola 4

Ci sono modi meno usuali di creare la penisola, ad esempio si può far continuare una cucina lineare oltre una parete di separazione per ottenere l’effetto che vediamo in questa foto.

La cucina diventa parte integrante dell’architettura e con i giusti materiali contribuisce al completamento dello schema colori della residenza.

Cucina penisola 5

La cucina con penisola non deve essere necessariamente chiusa nel collegamento con la parete.

Soprattutto quando si vuole prevedere anche un piano snack comodo, può essere una buona idea per unire la cucina alla parete con un bel piano in legno.

In questo caso l’elettrodomestico da incasso è stato previsto all’interno di un pensile lungo rivestito in resina cementizia nera.

La geometria della boiserie viene richiamata dalla struttura a doghe dell’isola.

Cucina penisola 6

In questo progetto vediamo una variante della cucina proposta nel progetto 5. La differenza principale sta

  • nello schema colori del progetto. Qui abbiamo una scala di grigi, ottenuta con un mix materico di metallo, legno e pietra
  • nell’aggiunta di un elemento scorrevole sul retro della base, che potrebbe fungere da contenimento per un servizio di bicchieri risparmiando spazio nella credenza
cucina penisola

Spero di averti dato qualche spunto  per aiutarti a scegliere la tua cucina in questo articolo. Se ti è piaciuta una delle soluzioni descritte contattaci utilizzando il form qui in basso, potresti vedere come sarebbe nel tuo spazio entro 48 ore.

Alla prossima,

Alessandro Piccolo

colori cucine 2019-2021

Quando devi vestirti bene cosa indossi? Un bel vestito o una T-shirt bianca?

La t-shirt bianca (o simile) è uno degli indumenti più semplici, comuni, che possiamo trovare. È un prodotto versatile, comodo ed economico. C’è ben poco di innovativo o particolare, ma comunque svolge la sua funzione primaria.

Nel settore dell’arredo ci sono una serie di materiali che sono assimilabili alla t-shirt bianca. Si tratta di finiture che sono classificabili come “standard” del settore, quelle tipiche che si possono trovare in un qualsiasi progetto di cucina e che permettono di avere i diversi colori a tinta unita nelle varie fasce di prezzo.

Sono anche i materiali che propongono le aziende di cucina più economiche, perché sono disponibili ad ogni terzista che fornisce semilavorati per l’industria.

Per una cucina Open-Space unica, originale, che non sembri una copia presa da un qualsiasi catalogo, bisogna effettuare scelte oculate sulla tipologia di materiale.

Diventa obbligatorio quindi conoscere quali sono i materiali più comuni e meno personalizzanti proposti dalle aziende di cucina. Ho preparato qui una lista:

  • Vetri satinati
  • Vetri lucidi
  • Laminati opachi a tinta unita
  • Laminati effetto legno
  • Rovere comune
  • Noce comune
  • Acciaio nelle sue varie finiture superficiali
  • Laccato opaco
  • Laccato lucido

Quando si hanno a disposizione solo i materiali presenti in questa lista, effettivamente si potrebbe essere d’accordo in una certa misura con chi sostiene che non è necessario scegliere colori e materiali più ricercati per i mobili della cucina.

Un esempio calzante potrebbe essere quello dei jeans. Se l’unica variante tra un jeans e l’altro è la tonalità di blu, probabilmente basterebbero poche colorazioni per coprire i diversi abbinamenti.

Ma sappiamo bene che oggi le varietà di jeans sono innumerevoli, oltre ai modelli base a tinta unita. Ogni azienda differenzia il proprio prodotto con degli effetti, delle decorazioni, dei tipi di lavaggi che rendono unico il risultato finale.

Lo stesso si può dire per i rivestimenti della cucina. Negli ultimi 5 anni abbiamo assistito ad una rapida evoluzione dei materiali impiegati.

Schemi colori cucine 2019-2020-2021

Così come per i colori della moda, è possibile prevedere con anni di anticipo gli schemi colori e le tendenze per i prossimi anni nel settore dell’arredo.

Le aziende di cucine più affermate o più innovative prendono le proprie scelte sui materiali da sviluppare sulla base di studi internazionali sui trend del colore. Che anticipano le tendenze per i futuri due anni.

Nel mio caso particolare, la mia famiglia è nel settore dell’arredo da 50 anni e abbiamo accesso alle anteprime dei cataloghi delle aziende di cucine più affermate, che basano le proprie scelte future sulla base di studi di trend internazionali.

Per il periodo 2019-2020-2021 è stato scelto un mix di colori neutrali e di colori con tonalità più accese. Appartengono tutte ad un triangolo specifico nella ruota del colore. In particolare sono tonalità tra il rosso-arancio e il giallo-verde.

colori cucine 2019-2021

Nonostante siano colori di tendenza, i materiali sono progettati in maniera tale da poter costruire cucine senza tempo.

Dunque la tendenza 2019-2020-2021 va verso la multi-matericità. È un mix di effetti metallici nuovi (non il tipico alluminio/acciaio), effetti pietra, legni ricercati e pietre naturali.

Chi sa che scelta farai per la tua.

PS: se vuoi delle indicazioni su come scegliere il colore definitivo della tua cucina, leggi questo articolo <clicca qui>.

Alessandro Piccolo

Come scegliere i colori delle cucine moderne al primo colpo

Qual è il segreto per scegliere correttamente i colori delle cucine moderne?

  • Andare in giro per i negozi di arredamento e vedere cosa ti propongono i diversi venditori?
  • Continuare a visitare diversi show-room fino a quando non si trova una combinazione di colori che piace?
  • Oppure spendere giornate intere a comparare i colori nelle mazzette delle varie aziende di cucina?

Dalla mia esperienza suggerirei proprio di no.

Scegliere il colore delle cucine moderne significa creare una combinazione di colori seguendo delle specifiche regole, per ricreare un ambiente in cui chi deve arredare casa si trovi a proprio agio.

Si parte da schemi colori di riferimento che, con l’utilizzo di tavole di colori appositamente studiate, vengono modificate e personalizzate per creare nuove combinazioni tecnicamente corrette.

Fatto con il metodo giusto non è complicato e non bisogna stressarsi nel pensare continuamente se è stata fatta la scelta giusta.

Come lo so? Anche se di certo non sono il più grande esperto mondiale sui colori, l’azienda in cui lavoro è in attività dal 1970 e in quasi 50 anni di progettazione sono state investite tante risorse nella formazione e sviluppo di competenze sui colori.

Applicando i concetti appresi e con l’esperienza maturata, negli anni abbiamo sviluppato una metodologia che per noi funziona bene. Tanto che spesso si riesce a definire lo schema colori definitivo di una cucina in una singola sessione.

Scegliere il colore delle cucine moderne con un metodo “scientifico”

In che modo è diverso rispetto agli altri metodi?

È un sistema che parte dalla classificazione di ogni materiale disponibile per i rivestimenti, classificazione basata sulla posizione del materiale sulla ruota del colore e sulla sua luminosità.

Richiede anche lo studio di progetti di riferimento, da cui si ricavano le tavole base per la scelta del colore, che possono essere personalizzate seguendo dei criteri “scientifici” che precludono la possibilità di errore.

È un concetto totalmente opposto alla scelta del colore tramite le mazzette, con cui il progettista delega completamente la decisione a chi deve arredare casa.

Infatti con il metodo tradizionale si cerca di trovare una valida combinazione di colori per tentativi, accostando i campioncini presenti nelle mazzette.

È molto complicato, alla fine si tende a giocare sempre sella difensiva e ad andare sul sicuro per non sbagliare, finendo per fare le scelte che fanno tutti.

Nei casi peggiori, dopo i primi mesi i colori scelti cominciano ad urtare la quiete di chi vive la casa, costringendo a scelte estreme come la sostituzione di tutti i rivestimenti verticali. Tutto questo dopo aver speso diversi pomeriggi per sceglierli.

Seguendo il metodo strutturato si può tagliare il tempo necessario per prendere scelte definitive, che saranno al 100% in linea con l’obbiettivo estetico da raggiungere. Il risultato è originale e unico, perché il cliente può attingere ad una vasta gamma di materiali che il sistema stesso gli suggerisce.

C’è un cambio di paradigma, i materiali non vanno cercati, ma vengono proposti in automatico dal sistema sulla base dello schema colori di partenza. Quindi vanno testati ed eventualmente scartati.

Non deve essere più complicato di così…

Alessandro Piccolo